Translation from Spanish to Italian of an article published on the blog “La mente es maravillosa”
https://lamenteesmaravillosa.com/la-importancia-del-cerebro-maternal/
Dal momento del concepimento, il cervello femminile comincia a subire diversi cambiamenti,
dando origine a quello che conosciamo come cervello materno. Si tratta di trasformazioni che, a
livello evolutivo, aiutano le donne ad occuparsi del neonato in maniera migliore. Purtroppo, questi
mutamenti implicano anche degli effetti secondari che, nel periodo della gravidanza, sono
particolarmente fastidiosi.
Per cambiamenti intendiamo alcuni dei sintomi più sgradevoli legati alla gestazione come
l’acuizione dell’olfatto, che porta le future madri ad essere più sensibili a certi odori; le nausee,
soprattutto mattutine, o la repulsione verso alcuni cibi; la stanchezza, gli sbalzi d’umore e l’aumento
della temperatura basale.
Nel presente articolo vedremo che tutti questi mutamenti adattativi hanno una spiegazione
semplicissima: lo sviluppo del cosiddetto cervello materno. Alcuni di questi cambiamenti, che
nell’antichità erano molto importanti perché permettevano di proteggersi dai predatori e di prendersi
cura del neonato, al giorno d’oggi non sono altro che fastidiosi effetti collaterali della gravidanza.
I cambiamenti del cervello materno
I cambiamenti dovuti allo sviluppo del cervello materno non avvengono improvvisamente, è difatti
un processo che comincia durante la gravidanza e si protrae per tutto il periodo dell’allattamento. Le
regioni cerebrali più colpite sono quelle associate all’empatia, all’ansia e alle relazioni sociali. In
altre parole, l’amore incondizionato, il senso di protezione e di costante preoccupazione derivano da
reazioni che hanno luogo a livello cerebrale.
Queste reazioni, che convertono il cervello in cervello materno, sono di due tipi:
• Alcune strutturali, che cambiano le connessioni neurali di diverse aree
• Altre funzionali, dove i cambi ormonali sono i principali protagonisti del cambiamento nel
funzionamento cerebrale.
Questi cambiamenti sono stati recentemente studiati da un team americano, guidato dal famoso
neurologo Pilyoung Kim, dell’Università di Denver. I suoi studi, raccolti in vari articoli come: “The
Real ‘Mommy Brain’: new Mothers Grew Bigger Brains Within Months of Giving Birth”, ce lo
raccontano.
I cambi strutturali
Questi cambi strutturali potrebbero essere i responsabili di alcuni tratti distintivi della maternità.
Uno di questi tratti è quello della motivazione, che le mamme sviluppano per prendersi cura dei
propri bimbi e proteggerli affinchè non gli accada nulla.
Le aree interessate da questi cambi non si trovano in un solo lobo del cervello. Ci sono le regioni
cerebrali che sostengono la motivazione materna (ipotalamo), le aree di ricompensa ed elaborazione
delle emozioni (materia nera e amigdala), il lobo incaricato dell’ integrazione sensoriale (lobo
parietale) e le aree del ragionamento e giudizio (corteccia prefrontale).
Ma questi cambiamenti hanno la propria contropartita. All’aumentare delle connessioni, soprattutto
nell’amigdala, la regolazione delle nostre emozioni si vede compromessa. Per questo è molto
comune che dopo la gravidanza, o durante la stessa, ci sia una certa incontinenza affettiva e che
questa non sia dovuta solo agli ormoni. Inoltre, l’ipotalamo e l’amigdala incidono sugli odori, le
nausee e la regolazione della temperatura basale.
Cambi funzionali
Dopo il parto, l’aumento dei livelli di ossitocina e prolattina provoca la condotta di assistenza del
neonato da parte delle mamme. Risulta inoltre molto importante l’area dove si trovano questi
ormoni. E’ stato dimostrato che, se sono scarsi soprattutto nel perimetro della corteccia prefrontale e
dell’amigdala, possono dar luogo alla depressione post parto.
In particolare, gli autori dell’articolo affermano che i cambi ormonali nelle regioni del
ragionamento e del rafforzamento, implicano riduzioni dell’apprendimento e della gratificazione nel
corso del post parto, i quali condurranno a questo tipo di depressioni.